Cale e spiagge da non perdere a San Vito Lo Capo
- Martina Palermo
- 24 settembre 2024
Detto con una sola parola: incantevoli! Sono le spiagge da Macari a San Vito Lo Capo, si susseguono spazi di perfezione in cui le cristalline distese di mare rendono omaggio a paesaggi da estasi. Molto è espressione della natura più autentica e selvaggia che distrugge, salda e crea.
È ciò che è avvenuto, ad esempio, nel Lago di Venere originato da un’antica frana. I massi, staccatisi dal pendio della montagna, si sono ritrovati in mare in una sorta di bilanciato accerchiamento che pare opera di una mano divina e dell’intuito ingegneristico di chi dispone le cose secondo una metodica cura.
In questo estatico scenario rupestre trovano il loro habitat granchi facchini e Parazoanthus, un particolare tipo di esacorallo diffuso nell’Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo. Il Lago di Venere è tra le mete predilette da coloro che vogliano sperimentare un’immersione tra faraglioni, grotte e passaggi subacquei.
Il fascino selvaggio è condensato anche nella spiaggia di Tonnara del Secco, apprezzata dagli amanti dello snorkelling e del fishwatching. Un luogo che porta i segni di un passato indelebile nella storia locale: dalle antiche mattanze alla lavorazione del pesce, che venivano praticate nelle zone limitrofe alla spiaggia.
A circa 4 km da San Vito Lo Capo, nella frazione di Macari, si trova Cala del Bue Marino, insignita di premi e riconoscimenti. Bella da mozzare il fiato, questa caletta lascia incantati per le sue splendenti acque cristalline, per la sabbia finissima, e per l’asprezza degli scogli.
Libera e incontaminata, Cala Bue Marino si trova a pochissima distanza dalle falesie di Cala Mancina ed è ricercata da chi rinuncia agli agi per riservarsi un angolo di paradiso terrestre.
Generata dalla generosa e bonaria natura, l’Isulidda è un’altra delle meraviglie costiere e balneari di San Vito Lo Capo. Il nome riconduce al solitario isolotto che fronteggia la cala. L’affluenza turistica rende omaggio ad un isolamento apparente, impreziosito dalla rigogliosità della flora e dalla fauna marina e delle grotte da esplorare.
Poco più in là fa capolino l’antica torre di avvistamento omonima: Torre dell’Isulidda, tassello strategico del sistema di difesa, edificata nel 1583 a protezione dei corsari.
Queste mete non esauriscono la bellezza di San Vito Lo Capo che deve cospicua parte della propria fama alla Riserva Naturale orientata dello Zingaro. In un sentiero che si estende per 7 km, impervio in alcuni punti, si susseguono la Tonnarella dell’Uzzo, Cala dell’Uzzo, Cala Marinella, Cala Berretta, Cala della Disa, Cala del Varo e Cala Capreria, tutte costituite da ciottoli ed ognuna conserva una sua unicità.
I colori, mai uguali a se stessi, assorbono la magnificenza di un fondale che straborda di fauna e flora. L’acqua pulita e incontaminata accoglie rose di mare, anemoni, polpi di madrepora.
Ognuna di queste specie, popola indisturbata il mare dello Zingaro conferendogli quell’insolita colorazione, tra l’arancio e il rosso, rivelazione della genuinità del corallo che impreziosisce i fondali.
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