Il barocco a Trapani. Passeggiata nel centro storico
- Paola Corso
- 4 giugno 2021
E’ sulla presenza del barocco nel centro storico di Trapani che ci vogliamo soffermare, immaginando una passeggiata barocca per le vie della città, tra l’eleganza dei palazzi nobiliari e le architetture delle chiese, alla ricerca di quegli edifici che presentano maggiormente questo stile, sia conclamato sia misto ad altri elementi.
L’architettura Barocca, si sviluppò tra il XVI e il XVII sec, ed è facilmente riconoscibile perché riccamente adorno di sculture e decorazioni con: putti, elementi floreali e faunistici; soprattutto sui portali, cornicioni e frontoni: mentre sulle pareti e nelle pavimentazioni troviamo stucchi, affreschi e marmi policromi variamente articolati. Con l’avvento del barocco a Trapani la Via Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele divennero dimora di palazzi nobiliari ed ecclesiastici ed è proprio per queste strade, oggi riferimento della movida estiva, che si snoderà la nostra passeggiata.
Via Garibaldi
Sulla Via Garibaldi, poco più avanti incontriamo il Palazzo Riccio Morana del XVI sec. e rifatto nel XVIII sec., il suo prospetto testimonia l’agiatezza della nobiltà dell’epoca. Al piano nobile, i fitti gruppi scultorei barocchi descrivono la storia e le virtù della famiglia Riccio.
Più avanti incontrerete sulla destra la Chiesa dell’Itria o di S. Rita. Oltre le colonne corinzie e le due nicchie, oggi senza statue, nella facciata sopra la porta d’ingresso si trova la grande finestra, con a coronamento lo stemma degli Eremiti di Sant’Agostino. L’interno, ristrutturato nel ‘600, rispecchia i precetti del barocco.
Più o meno a metà via Garibaldi, tra i bar e i locali che animano la via, sulla destra incontriamo prima Palazzo Milo (XVIII sec) e poi la Chiesa di Sant’Alberto (XVII/XVIII sec). Il palazzo, costruito dal duca Saura oggi è sede della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani e ha elementi decorativi ed ornamentali tipici dello stile barocco nel portale e nel balcone, con al di sopra lo stemma di famiglia. Il loggiato all’interno ha i tetti con volte a crociera, con affreschi e decori di grande pregio, così come gli interni del salone di rappresentanza.
Più avanti la Chiesa barocca di Sant’Alberto, oggi chiusa al culto, e dedicata al Santo nato a Trapani nel 1250. Al suo interno la pianta tipicamente barocca ad unica navata circolare.
Proseguendo, sulla sinistra potete notare l’inconfondibile portale barocco della Chiesa di San Giuseppe (sec. XVIII), detta del “Carminello”, con le colonne semitortili in pietra bianco-ocra. All’interno, nel periodo di Natale, viene allestito un presepe tradizionale.
Sullo slargo poco più avanti, ecco di fronte a voi l’ingresso della piccola Chiesa di Maria SS. Del Soccorso, o “Badia Nuova”, costruita nel 1461 con l’annesso Convento, tra le più antiche Chiese della città. All’interno arredi barocchi con a terra marmi policromi e non c’è un centimetro quadrato che non sia disegnato o scolpito, dai pavimenti alle pareti, fino ai piani in alto dove ammirerete due ricchissime cantorie sorrette da angeli e le quattro figure di stucco vicino i due organi.
Via Torrearsa
Uscendo dalla chiesa della Badia Nuova, sulla sinistra imboccate la Via Torrearsa e, più o meno a metà, non potete non notare sulla sinistra l’imponente facciata del Palazzo Senatorio o Cavarretta.
Questo magnifico edificio è il simbolo dell’architettura civile barocca di Trapani. Dentro le nicchie, le statue della Madonna di Trapani, di San Giovanni battista e Sant’Alberto; mentre orologio e il datario furono posti nel 1828. Prima di proseguire non tralasciate di dare uno sguardo, sulla sinistra, alla torre dell’orologio di origini duecentesche.
Corso Vittorio Emanuele
Imboccando Corso Vittorio Emanuele, noterete subito la successione di prospetti riccamente decorati e ben valorizzati come quello della Chiesa e del Collegio dei Gesuiti, costruita dai Gesuiti nel 1705. Ristrutturata anni fa è uno tra i più significativi monumenti barocchi della città. L’interno a tre navate è riccamente decorato con marmi mischi e la volta è abbellita da stucchi.
Poco più avanti, annesso alla chiesa, si trova l’Ex Collegio dei Gesuiti che, ha una facciata ricca di elementi barocchi. Questo edificio dopo lo scioglimento dell’Ordine dei Gesuiti è sempre stato utilizzato come sede scolastica e tra i sui allievi, oggi celebri, vanta la Pittrice Carla Accardi e lo scienziato Antonino Zichichi. Poco più avanti, sullo stesso lato, raggiungerete la chiesa vescovile di Trapani: la Cattedrale di San Lorenzo edificata nel 1300, con un prevalente stile barocco. Questa chiesa ha una splendida e monumentale facciata con portico, con ai lati due splendidi campanili e una cupola con i cupolini. Tra le numerose opere custodite all’interno, quella di maggior pregio è la tela del ‘600 raffigurante “La Crocifissione”, di Van Dyck.
Un isolato più avanti sulla sinistra, si trova il Palazzo Berardo Ferro costruito, nel XVIII sec., con portale d’accesso, balconi e mensole riccamente decorati in stile tardo barocco.
Continuate la passeggiata lungo Corso Vittorio Emanuele e oltre la zona pedonale, sulla sinistra, noterete il portale del Palazzo Manzo (XVIII sec) riccamente decorato sul portale d’ingresso, sul balcone centrale e su tutte le lunette delle aperture a primo piano.
Via San Francesco d'Assisi
Ritornate un po’ indietro e immettetevi sulla destra nella Via Serisso per poi girare a sinistra sulla Via San Francesco d’Assisi, alla ricerca della Chiesa del Purgatorio edificata nel ‘600 ma che nel ‘700 modificò la facciata con l’attuale d’ispirazione barocca. Dei tre portali d’ingresso il più sfarzoso è quello centrale, con colonne laterali e un tondo decorato ad affresco posto sulla sommità. Al suo interno sono custoditi i gruppi scultorei portati in spalla per la Processione dei Misteri, che si svolge a Trapani il Venerdì Santo.
Piazza Lucatelli
Uscendo dalla Chiesa del Purgatorio, sulla destra in fondo troverete una piazza dove potrete rilassarvi e ammirare Palazzo Lucatelli, ultima tappa di questa passeggiata barocca.
Edificato come ospedale nel 1455, fu rinnovato e ampliato con un lascito del Capitano Lazzaro, il cui busto è nella nicchia sopra il timpano, assumendo l’aspetto barocco con decorazioni nel portone d’ingresso, nel grande balcone centrale e nelle aperture laterali.
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