Il sito di Grotta Perciata

Il punto panoramico è di una bellezza spiazzante: cielo e mare sembrano incorniciati dalla montagna, divenendo un quadro meraviglioso, di quei paesaggi che lasciano senza fiato.

Siamo alla Grotta Perciata, 120 metri sul livello del mare, sul versante occidentale di Monte Cofano. La salita è ripagata da uno scenario unico, dove l’incanto del luogo s’intreccia con un fascino dal sapore ancestrale, trasformandolo in una capsula del tempo, che porta nella Preistoria. L’area della Grotta Perciata negli itinerari della Riserva naturale orientata di Monte Cofano, con i suoi 535 ettari di estensione, è individuata come un sito archeologico datato tra il V ed il IV secolo a.C.

Su questo pianoro, sopra la “Punta del Saraceno”, si può vedere un’enorme cisterna rettangolare, probabilmente per la raccolta delle acque piovane, che ricorda molto quelle degli insediamenti ellenisitici. Affianco a questa vasca c’è un varco, quasi una porta con gradoni scavati nella roccia, che permette di accedere alla caverna che si affaccia invece sul costone occidentale di Monte Cofano, passando quindi dal versante del golfo di Macari a quello rivolto verso Bonagia.

Questa apertura dà il nome alla grotta, chiamata Perciata (bucata nel dialetto siciliano) proprio per questo grande foro che permette di accedere ad un ambiente alto circa15 metri e largo 20, con vista sul blu del mar Tirreno.

Tra queste pareti di roccia che hanno visto scorrere millenni di storia, si resta letteralmente avvolti dal fascino magnetico del luogo. Tra le tante leggende anche i “certamina classis”, le gare navali in onore di Anchise, raccontate da Virgilio nel V libro dell’Eneide, che si sarebbero svolte attorno allo scoglio dello Scialandro, proprio davanti Monte Cofano.

La Grotta Perciata, inoltre, secondo alcuni studiosi, sarebbe il sito dove sarebbe sorta la colonia greca di Eraclea di Sicilia, l’antica città fondata dallo spartano Dorieo, discendente di Ercole, che come tramandato da Erodoto, Tucidide e Diodoro Siculo venne eretta nella Sicilia occidentale, in pieno territorio elimo-punico. Ma l’Eraclea di Dorieo ebbe vita breve, appena 30 anni, dal 510 al 480 a.C. La città sarebbe stata distrutta dai punici. Andiamo ancora più indietro nel tempo, al paleolitico: a Grotta Perciata sono stati trovati diversi reperti, a partire da strumenti litici in selce.

Ed ancora, resti riconducibili al neolitico, frammenti di ceramica di probabile provenienza greca, di età romana ed infine di epoca medievale. Insomma, un sito che abbraccia diversi periodi e che si può raggiungere o dalla Torre della Tonnara, quindi dal versante che guarda verso il golfo di Macari, oppure partendo da Cornino e percorrendo il sentiero costiero della Riserva di Monte Cofano, uno degli itinerari più belli e incontaminati della zona che passa da alcuni punti suggestivi come la Torre di San Giovanni, la Grotta del Crocifisso, il “passo della zita” e l’edicola di San Nicola.

Ph: Mario Torrente