Mazara del Vallo e la kasbah. Tracce di Islam
Segni urbanistici di arabi e normanni- Stefania Martinez
- 7 maggio 2022
Mazara del Vallo conserva tracce di Islam, nonostante il lavoro di trasformazione compiuto dai Normanni. A Mazara del Vallo sono rimasti residui di quella cultura arabo-berbera che lega la Sicilia ai paesi del Magrheb più che alla penisola arabica, anche se per sintesi storica si fa sempre riferimento agli arabi, ignorando invece la prossimità geografica.
Dai fenici agli arabi
La città sarebbe nata secondo lo storico greco Tucidide, come colonia fenicia sulla sponda sinistra della foce del fiume Mazaro; ma è durante il predominio arabo che raggiunse il vero splendore. Durante la dominazione musulmana, Mazara, fu infatti, tra le città della Sicilia, quella che risentì maggiormente l’influenza della nuova civiltà. Tuttavia dell’antico splendore arabo rimane poco.
Nulla è rimasto della cinta muraria alta e spessa, della fortezza in prossimità del mare dove poi i Normanni edificheranno il castello, della Muschita Grande; nulla del minareto che, collocato nell’attuale Piazza della Repubblica in prossimità della statua del Patrono, funse per parecchio tempo da campanile della Cattedrale; nulla della torre quadrata eretta su un’altura poco distante dalla città dove poi nel 1100 la contessa Giuditta figlia del Conte Ruggero fece costruire la chiesetta dedicata a S. Maria delle Giummare. A Mazara del Vallo tracce di Islam però ne sono rimaste lo stesso, ed oggi sono ancora leggibili
La Kasbah testimone muto
A Mazara deI Vallo tracce di Islam si rilevano nell’impronta urbanistica, nel tracciato viario dell’antica città araba, oggi chiamato Kasbah: vicoli e strade piccole e tortuose, per meglio difendersi dal sole, dal vento e dagli attacchi dei nemici che si dipartono da un asse centrale e portano a numerosi cortili, dove si aprono gli accessi alle abitazioni e su cui si affacciano i pozzi per l’acqua e i lavatoi; cioè la caratteristica pila di pietra. Questa struttura urbanistica è apprezzabile ancora oggi nel centro storico, e precisamente nei quartieri posti a nord-ovest e a nord-est del quadrilatero dell’antica città murata: S. Francesco e la Giudecca.
Poi vennero i Normanni
A Mazara del Vallo tracce di Islam ne sono rimaste poche per effetto di una cristianizzazione che si deve ai cavalieri normanni e alla progressiva conquista del meridione d’Italia, prima, e della Sicilia, poi. Mazara fu l’ultima città araba a cadere sotto il dominio normanno che con intento “politico” cancellarono quanto più possibile della edilizia arabo-berbera, in parte assorbendola.
E così Il vecchio centro storico, un tempo racchiuso dentro le mura normanne, include diverse chiese monumentali alcune delle quali risalenti all’XI secolo: la Cattedrale di epoca normanna che prese il posto di una moschea per volere di Ruggero I e al cui interno è possibile ammirare la Trasfigurazione di Antonello Gagini e alcuni sarcofaghi di epoca romana; la Chiesa di San Nicolò Regale del 1124 vicina al porto della città e la Chiesa della Madonna delle Giummare entrambe di matrice arabo-normanne.
Su Piazza Mokarta, ricca di negozi e ristoranti, si affaccia l’Arco Normanno, ciò che resta dell’antico castello fatto costruire dal conte Ruggero nel 1072 per difendere la città dai saraceni che ripetutamente tentarono la riconquista della Sicilia e che comunque non risparmiarono incursioni sulle coste mazaresi.
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