Levanzo: la grotta del genovese
I segni della Preistoria- Jana Cardinale
- 4 giugno 2021
Lungo la costa di Levanzo, la più piccola delle tre Isole Egadi, (con una superficie di 5 km quadrati) sono presenti alcune grotte, la più nota delle quali è la Grotta del Genovese, sito archeologico di importanza internazionale posto a 35 metri sul livello del mare e che prende il suo nome dall’omonima caletta sulla quale si affaccia.
La Grotta del Genovese venne esplorata per la prima volta nel 1949 e, ben presto, fu riconosciuta come testimonianza archeologica di grande rilievo, dal momento che conserva tracce del passaggio di uomini del paleolitico e del neolitico attraverso graffiti e pitture di grande bellezza. Non è possibile fare un’escursione a Levanzo senza visitare la Grotta del Genovese: ci si priverebbe di un “tuffo” nella storia più antica dell’uomo e dell’emozione che tale incontro comporta.
Come giungere alla Grotta del Genovese
Le escursioni partono dal porticciolo e sono organizzate da Natale Castiglione che, oltre a rendere agevole il percorso per raggiungere il sito archeologico, fornisce con competenza tutte le informazioni relative alla Grotta e al patrimonio in essa custodito. All’interno della Grotta del Genovese preistorico santuario dove religione e cultura muovono i primi passi tra graffiti e pitture rupestri di uomini e animali uniti in un legame ancestrale, sono conservati primitivi messaggi umani. I graffiti risalgono a 11-12 mila anni fa, ovvero alla fase finale del Paleolitico, poco prima cioè che il mare inghiottisse quei lembi di terra che rendevano le Egadi parte integrante della Sicilia, e le pitture a 5-6 mila anni fa, o meglio alla fine del Neolitico, quando Levanzo era già un’isola.
Incisioni, graffiti e dipinti preistorici raffiguranti cervi, bovini, cavalli, pesci e figure umane rappresentano una documentazione archeologica inestimabile oltre che uno spettacolo assai suggestivo.
Oltre a questi graffiti vi sono dipinte figure palesemente più recenti colorate in nero e rosso e che rappresentano esseri umani maschili e femminili, assieme a mammiferi e pesci tra cui il tonno, parte integrante della vita e della cultura delle Egadi.
Le Grotte
La grotta del Genovese, che è stata scoperta nel 1949 in modo del tutto casuale dalla pittrice Francesca Minellomo (che informò subito la Soprintendenza di Palermo) fu abitata dall’uomo in un intervallo di tempo tra i 10.000 e i 6.000 anni prima di Cristo; altre grotte, dette “dei Porci”, “di Cala Tramontana”, “di Punta Capperi”, hanno fornito copioso materiale, anch’esso risalente al paleolitico superiore.
È necessario prenotare l’escursione per la straordinaria Grotta del Genovese al numero di telefono 0923/924032. La Grotta è tutelata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali, motivo per cui non è permesso fare foto o girare video: anche senza di esse, è certo però che ai visitatori resterà il ricordo emozionante e duraturo di questa particolarissima esperienza senza tempo. Così come senza tempo sembra essere il piccolo paese di Levanzo, costituito da un gruppo di case e da un pianoro dove, anticamente, la famiglia Florio produceva un ottimo vino.
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