Marettimo e Levanzo: in giro per grotte
Graffiti preistorici- Stefania Martinez
- 2 agosto 2022
Marettimo: i tesori dell'isola
L’isola di Marettimo, la più lontana e a picco sul mare, è l’ideale per gli amanti del mare incontaminato.
Marettimo custodisce dei veri e propri tesori, numerosi relitti, agili imbarcazioni fenice e puniche, solide navi romane e galeoni spagnoli.
Obbligatorio il giro dell’isola con le barche dei pescatori per esplorare le bellissime e numerose grotte marine che sono circa 400 tra emerse e sommerse.
Le più famose grotte di Marettimo sono la Grotta del Cammello e la Grotta del Presepio. La prima così chiamata per l’inconfondibile forma dello scoglio che emerge in prossimità dell’ingresso; entrandovi con la barca si può raggiungere a nuoto la spiaggetta di ghiaia che si trova sul fondo. La seconda deve il suo nome alla fantasia popolare che ha associato l’aspetto di alcune stalattiti e stalagmiti alle figure di un presepe.
Sono da segnalare anche la Grotta della Pipa, Grotta del Tuono che trae le sue origini da un dirupo che finisce a strapiombo sul mare e dove la peculiarità della grotta è data dall’ampiezza dell’antro che mette in evidenza il colore turchese dell’acqua, Grotta delle Sirene, Grotta delle Palme e la Grotta degli Innamorati.
Tra le varie cale da segnalare Cala Bianca sicuramente la più bella di Marettimo la cui particolarità è data dalla presenza di un fondale di finissima sabbia e da splendidi tramonti che assumono le tonalità del viola, dell’oro e del rosa.
Da ricordare che isole Egadi sono riserva e quindi tutte le immersioni, soprattutto quelle con i respiratori, sono soggette al regolamento dell’ente gestore dell’Area Marina Protetta.
Levanzo: la grotta del Genovese
Levanzo è famosa per la Grotta del Genovese. Quest’isola, secondo i geologi, è la più antica delle isole Egadi. La sua formazione risale al periodo triassico, cioè a circa duecentomilioni di anni fa.
Nella Grotta del Genovese, sono incisi figure e graffiti che testimoniano la presenza dell’uomo databile a più di 10.000 anni fa.
La Grotta del Genovese, di formazione calcarea, conserva una documentazione molto importante della preistoria della Sicilia ed in particolare del paleolitico superiore.
Oltre ai graffiti vi sono dipinte figure più recenti e rappresentano figure umane maschili e femminili insieme a mammiferi e pesci, tra cui il tonno.
Altre grotte dell’isola dette, dei Porci, di Cala Tramontana, di Punta Capperi hanno fornito ampio materiale, anch’esso risalente al paleolitico superiore.
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