San Vito Lo Capo
Una sola strada porta a San Vito Lo Capo, quella di Purgatorio.
Una poetica ascensione conduce i visitatori, a questo lembo di terra, simile ad un paradiso terrestre.
San Vito lo Capo dista trentotto chilometri da Trapani, sulla sua “via” si approssimano in successione Castelluzzo, con il suo lindo e soleggiato golfo costellato da case sparse, una silenziosa chiesetta e un susseguirsi armonico di odorosi oliveti, carrubi, mandorli e frassini.
Castelluzzo, che ha preservato la genuinità di un tempo, richiama i turisti per le sue tonificanti acque cristalline, ideali per le immersioni subacquee e per praticare lo snorkeling.
C’è poi Macari, piccolo borgo marinaro di San Vito Lo Capo, selvaggia e docile, solitaria e accogliente al punto che, questo lembo di terra, riserva ai viandanti uno dei tramonti più incantevoli della provincia.
Nella strada che conduce da Macari a San Vito lo Capo, si trova una delle più amate spiagge, l’ “Isulidda”: uno scoglio, in mezzo al mare e a pochi passi dalla terraferma, dà il nome a questa soleggiata baia fatta di ciottoli.
Dopo aver superato una serie di meravigliosi panorami, un’antica e desolata cappella segnala l’arrivo a San Vito Lo Capo, la Cappella di Santa Crescenzia.
Il primo dettaglio ineguagliabile è di tipo olfattivo, le viuzze di questo paesino a misura d’uomo, profumano di gelsomini, buganvillee, ruta ma anche di pasta fresca, inebrianti fritture di pesce e altre specialità culinarie come il cous cous.
Il secondo dettaglio è di tipo visivo, le case basse come anche le strutture alberghiere, s’intonano coi colori del cielo e del mare.
Il terzo dettaglio è il lungomare sanvitese con la sua vasta distesa di sabbia color oro e il suo mare cristallino, limpido e ospitale, tanto per i nuotatori provetti quanto per i più piccoli.
Chi invece preferisse gli scogli, ha varie possibilità di scelta. Tanto ad Est quanto ad ovest, la costa riserva meraviglie balneari. Ad est si trovano il Golfo del Secco, circondato dai vecchi immobili della Tonnara e i resti di antichissimi impianti di lavorazione del pesce, risalenti al IV sec. prima di Cristo, i faraglioni e il “Lago di Venere” situato sulla punta opposta della tonnara, il Golfo di Cala ‘Mpisu’ e l’ineguagliabile Riserva dello Zingaro. Ad ovest si trovano le incantevole baie di Cala Rossa e Cala Mancina, rocciose ma di facile percorrenza.
La riserva naturale dello Zingaro
Un luogo senza tempo, incontaminato, rispettato dagli uomini, amato dai turisti e “benedetto” dalla natura. Questo (e non solo…) è la Riserva dello Zingaro, la prima sorta in Sicilia; nel 1981. Si tratta di 7 km di costa e quasi 1.700 ettari di natura.
Allo Zingaro si arriva da San Vito o da Scopello.
Molte piante, che abitano questo luogo, sono vere e proprie rarità, si possono ammirare: carrubi, olivi, frassini, rosmarini, euforbia e palme nane…Tra le altre cose, circa 40 specie di uccelli, popolano indisturbati la Riserva.
Lo Zingaro è famoso per il suo mare azzurro ricco di pesce e grotte sottomarine e per la “beata” pace che infonde la natura circostante. All’interno di alcune grotte si trovano varie testimonianze storiche: La Grotta dell’Uzzo, conserva i resti della “civiltà contadina”, testimonianza di quella che era la vita nella Sicilia dell’800.
Specialità culinarie e Cous Cous Fest
Vere delizie culinarie sono i prodotti tipici locali, dai dolcetti di mandorle alla pasta reale, dai dolci di fico (buccellati) ai maxi caldo – freddo, quasi sempre fedeli alla tradizioni sanvitese.
I prodotti di tonnara sono di ottima qualità, molto apprezzate sono le arancine ripiene di cous cous, offerto nelle più disparate varianti.
A fine settembre, al centro del paese, si organizza il Cous Cous fest, una manifestazione poliedrica che celebra il piatto più importante della Sicilia, importato dalla tradizione Araba. Per una settimana il cous cous regna sovrano, cucinato da cuochi provenienti da tutto il mondo mentre nel resto del Paese si organizzano concerti, lezioni di cucina e degustazioni di prodotti locali.
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