Trapani
La falce sul mare
La città di Trapani si caratterizza per la sua forma. Il nome greco Drepanon mitologicamente rappresenta ‘la falce’ lasciata cadere da Cerere, dea delle messi, durante l’inseguimento del rapitore della figlia Proserpina. Suggestiva la vista panoramica dal Monte Erice con lo sfondo delle isole Egadi. Fondata dagli Elimi, esuli troiani secondo la leggenda, Trapani fu insediamento fenicio punico, castrum romano e porto della vicina Erice, conquistata prima dagli Arabi e poi dai Normanni venne dominata dagli Angioini e dagli Aragonesi.
La città delle cinque torri
La città medievale era custodita all’interno di un quadrilatero murario, i cui confini erano segnati dalle attuali Via Garibaldi, Via XXX Gennaio, Via Torre Pali e Via Torre Arsa. Lungo le mura quattro torri d’avvistamento: Torre Vecchia, Torre del Castello di Terra, Torre Pali, Torre di Porta Oscura o dell’Orologio cui si deve aggiungere il Castello della Colombaia costruito, verosimilmente, durante le guerre puniche dal generale Amilcare Barca. Queste cinque torri compaiono nello stemma della città, sovrastate da una falce.
Il porto mercantile ed il porto peschereccio
Il porto è il cuore della città ed intorno ad esso si è sviluppata la storia di Trapani. Il porto ha subito diverse modifiche, anche a seguito dei bombardamenti della II Guerra Mondiale, e più recentemente, tra il 2005 e il 2006, il rifacimento delle banchine con i lavori di adeguamento.
Poco distante dalla punta estrema vi è il porto peschereccio caratteristico per la presenza di barche e pescatori che continuano l’attività marinara tramandata da secoli. In questa parte della città sorgono il Villino Nasi, dal nome di “Nunzio Nasi” più volte ministro del Regno d’Italia e l’ex Lazzaretto, di impianto seicentesco e oggi sede della Lega Navale Italiana.
Il centro storico
Visitare Trapani è come rivivere il passato e attraversare diverse epoche storiche poiché ogni angolo si distingue per monumenti, chiese e palazzi che raccontano la città nei vari secoli. Da segnalare la Chiesa del Purgatorio che custodisce i sacri Gruppi dei Misteri; venti opere scultoree realizzate in tela, legno e colla rappresentanti la passione e morte di Cristo.
Passeggiando lungo la Via Torrearsa si apre Piazza Saturno con la Chiesa di Sant’ Agostino, la cui facciata a capanna è impreziosita da un rosone, mentre sul portale si può ammirare la statua della Madonna col Bambino opera della scuola di Antonello Gagini. Percorrendo Corso Italia ci si addentra nella “jureca” – Via della Giudecca e Via degli Ebrei – fino al XV secolo abitato dalla comunità ebraica.
Tra XV e XVI secolo fu molto praticata la pesca del corallo, che sviluppò un fiorente artigianato ed una scuola orafa nota in tutta l’Europa. Sculture e monili si possono ammirare presso il Museo Pepoli.
La passeggiata sulle mura
La città di Trapani in alcuni punti, fra cui il Viale delle Sirene nei pressi della Torre di Ligny, assume la conformazione di terrazza sul mare offrendo tramonti mozzafiato; parimenti la passeggiata alle Mura di Tramontana rappresenta uno degli scorci più suggestivi. Si tratta delle mura che erano parte della fortificazione perimetrale della Trapani spagnola, erette cinque secoli fa. La passeggiata, meno di un chilometro, va da Piazza Mercato del Pesce fino al Bastione Conca.
Il sale e la vela
La storia dei trapanesi è legata al mare quale fonte di sostentamento, dove per mare si intende anche sale. Il paesaggio è infatti caratterizzato da grandi vasche per la “coltivazione” del sale e dai mulini a vento esempi di archeologia industriale.
La Riserva delle Saline, gestita dal WWF, è esempio di convivenza tra operosità dell’uomo e conservazione della natura: la produzione del sale è aumentata esponenzialmente e nel contempo ha favorito il ritorno e la riproduzione di decine di specie di uccelli migratori, tra cui il fenicottero rosa.
Trapani è riconosciuta come Città della Vela per essere stata palcoscenico di importantissimi eventi velici sportivi (nel 2005 fu ospitato il circuito dell’America’s Cup) idealmente legati a quella tradizione marinara che vide i velieri trapanesi solcare i mari dal Mediterraneo ai mari del nord Europa per commerciare il sale.
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