Vita
Alcuni luoghi, più degli altri, preservano pressoché intatte le proprie origine e la propria vocazione. Vita, il più piccolo comune della Provincia di Trapani, è vocata all’agricoltura, con cui si producono ottimi vini e olio di qualità ma soprattutto si salvaguarda la “sicilianità".
La città, fondata nei primi del Seicento dal barone Vito Sicomo, presenta ampie e armoniche estensioni di terra coltivata.
Vita, preserva il suo carattere docile e mansueto, offrendo all’uomo vere e proprie prelibatezze. La naturale predisposizione del territorio, fa di Vita una piccola oasi immersa in variopinti colori e odori: dall’oro del frumento e dei cereali, ai pigmenti violacei e blu dell’uva che spicca tra il verde-giallastro degli alberi di ulivo.
Storia di "Vita"
L’origine di questo paesino, situato alle falde del Monte Baronia nella zona del Belìce, risale ad un periodo in cui in Sicilia furono incentivate le fondazioni di nuovi centri da destinare alla produzione agraria.
La storia è legata al nome di Vito Sicomo, nobile di Calatafimi divenuto Consigliere, al servizio di Filippo III di Spagna. Nel 1605, Sicomo fu elevato a Barone di Vita da Filippo III d’Aragona, due anni dopo fondò l’omonimo comune.
Oltre alle prime abitazioni, il barone dispose la costruzione della Chiesa Madre e del Palazzo Baronale, distrutti dal sisma del 1968.
Il periodo rinascimentale portò i vitesi a impugnare le armi, in occasione dei moti rivoluzionari del 1848. In quel periodo furono devastati gli archivi municipali e i registri andarono bruciati o distrutti. La famosa Battaglia di Calatafimi, combattuta nel 1860 sul Colle di Pianto Romano, infervorò nuovamente gli animi dei vitesi che parteciparono allo scontro accanto alle truppe garibaldine e curarono i feriti presso la Chiesa di San Francesco, in centro paese.
Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968, Vita fu travolta da un feroce terremoto, che danneggiò molte case di vecchia manifattura e alcune chiese, fra cui la Chiesa Madre, anima del paesino. Restano, nel centro storico, vaste aree spopolate, “abitate” solo dai ruderi degli edifici distrutti. La ricostruzione è avvenuta ed ha comportato la nascita di un nuovo agglomerato urbano, contiguo al vecchio.
Luoghi da visitare a Vita
Chiesa di San Francesco, realizzata nel 1619 da Vito Sicomo, sede del Comune, custodisce la vara del Santissimo Crocifisso.
Chiesa del Purgatorio, perfetta espressione dello stile neoclassico.
In vari mesi dell’anno, la chiesa ospita mostre, ricostruzioni artistiche dalla “Sacra Famiglia” oltre ai caratteristici altari devozionali (esposti in occasione della festività di San Giuseppe) adornati dai tipici cucciddati di pane, pani a forma di coroncina.
Chiesa della Madonna del Rosario conosciuta anche col nome di Chiesa della Madonna di Tagliavia. Religiosità e credenze popolari s’incontrano all’interno di questo luogo Sacro. Si narra infatti che la Vergine Maria apparve in sogno ad un massaro del luogo che aveva un braccio paralizzato per persuaderlo a realizzare una cappella dedicata a lei. Il giorno successivo all’apparizione, il massaro cominciò a muovere il braccio e decise così di dar vita alla Chiesa della Madonna del Rosario di Vita.
Se passaste da questi luoghi e vi recherete nell’ “epicentro” delle zone terremotate, potrete osservare gli ultimi resti di ciò che un tempo fu Vita. La vista del “vecchio centro” è suggestiva e rievoca la vita di quello che fu il “polmone” della cittadina.
Il bosco di Monte Baronia
A circa 500 metri dal paese, si estende per circa 670.000 m2 il Bosco di Monte Baronia. La Baronia, è caratterizzata da un susseguirsi di Pini mediterranei, Roverella e Leccio .
Oltre alla magnifica panoramica che permette di intravedere parte della provincia di Trapani e il monumentale tempio di Segesta, il bosco Baronia, è attrezzato con aree di pic-nic, in cui poter trascorrere la giornata all’insegna del relax e a contatto con la natura.
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